La Storia
Siamo pronti a condividere con voi un’avvincente esperienza nel passato!
Non siamo ancora riusciti a conoscere tutta la storia che circonda il nostro palazzo, ma abbiamo ricostruito un affascinante racconto che ci permette di viaggiare nel tempo.
Benvenuto a
Le Corti Dei Sassi
Un’affascinante struttura situata nel cuore del centro storico di Berbenno di Valtellina, un comune che domina la valle dell'Adda dal versante montano retico.
Berbenno ha origini antiche, come suggerisce il suo nome derivato dalle radici celtiche "pläne", piana, e "bär", orso, che si traduce in "piana degli orsi".
Originariamente residenza estiva della famiglia Sassi de’ Lavizzari, questo edificio si è trasformato nel tempo, mantenendo la sua aura di prestigio e fascino.
Origini e trasformazioni
L'edificio, realizzato presumibilmente nel XV secolo, fu ampliato e modificato in più riprese, abitato da personalità nobili e importanti legate alla storia della Valtellina.
Nei secoli XVI-XVII, il palazzo si presentava con due corti interne, unite da un maestoso portale che permetteva il transito alle carrozze. L'ingresso Nord, un tempo aperto, è stato negli anni parzialmente chiuso, probabilmente a causa di una frana: esso oggi rivela i segni del passato attraverso i vecchi ingressi ancora visibili.
I Sig.ri Marchionni, “gestori/fattori” delle case e dei terreni coltivati di proprietà della famiglia nobile Sassi de’ Lavizzari, acquistarono dal Nob. Ing. Comm. Francesco Sassi de’ Lavizzari nel 1921 il palazzo ed i terreni di sua proprietà nel comune di Berbenno di Valtellina.
Negli anni successivi la famiglia Marchionni, oltre alle attività principali di coltivazione, vendita e stoccaggio del vino, intraprese l’attività di trattoria con alloggio e campo da bocce.
Le attività furono poi gestite dai vari componenti della famiglia che si sono succeduti. La denominata Trattoria “Alpina” nel 1975 fu ampliata e modernizzata per poi essere chiusa nel 1981.
Dal passato al presente
La Trattoria "Alpina" ha segnato un'epoca.
Tuttavia, il vero cambiamento è arrivato nel 2006, quando la famiglia Marchionni ha deciso di restaurare il palazzo esternamente ed internamente.
Durante i lavori di restauro nel 2006 sono stati portati alla luce dei magnifici affreschi e delle fasce decorative rimasti purtroppo nascosti per anni da uno spesso strato di intonaco di calce (4/5 cm); inoltre sono stati scoperti tamponamenti di finestre ed un ingresso costituiti principalmente da diversi tipi di materiale tra cui frammenti e porzioni di affreschi.
Dopo anni di lavori, detti frammenti e porzioni di affreschi sono stati catalogati e allocati in locale apposito, scoprendo che numerosi di essi raffigurano stemmi nobiliari di famiglie importanti.
Gli affreschi
STEMMA DI FAMIGLIA
Sempre nella sala colazioni spicca un bellissimo Stemma di Famiglia di Anna Travers, raffigurante l’orso levato, stemma usuale della celebre stirpe retica dei Travers.
Anna, protestante calvinista, era figlia del potente Johann Travers di Zuoz Canton Grigione (CH), Governatore della Valtellina nel biennio 1577-1578. Ella sposò Besta Carlo I detto “Azones”, abitante nel palazzo Besta di Teglio, cattolico e figlio del nobile Besta Azzo II.
Fu un matrimonio d'amore o unicamente d'interesse? Forse l'uno e l'altro, ma certamente in grado di rinsaldare le relazioni con i Grigioni e con i protestanti.
Sappiamo anche che due figli di Anna Travers e Besta Carlo I furono tra i più spietati feroci fautori ed esecutori della strage dei protestanti, noto come “Sacro Macello” (1620).
SAN ROCCO
Al primo piano, nella suggestiva sala colazioni, emerge un affresco raffigurante San Rocco:
figura venerata per la sua dedizione agli infermi e la sua capacità di proteggere dalla peste.
Il suo racconto si intreccia con la sofferenza della popolazione di Berbenno, offrendo un messaggio di speranza e fede durante il devastante periodo della peste bubbonica, che colpì la popolazione intorno al 1526.
Quest'opera non è solo una rappresentazione artistica, ma anche un toccante atto votivo, concepito con l'ardente desiderio di invocare la cessazione di questa epidemia che ha segnato profondamente la comunità.
IL CASTELLO E IL FIUME
All’interno delle corti si trova un affresco raffigurante il Castello di Roccascissa e il fiume Adda.
Il Castello di Roccascissa di proprietà della famiglia Marchionni dal 1921, risalente al periodo del Medioevo costruito su roccia, costituì un importante sistema difensivo.
La sua posizione strategica con vista sull’intera valle e del fiume Adda permetteva di controllare il passaggio degli eserciti invasori che si avvicinavano alla Valtellina.
Il Castello di Roccascissa con annessa Chiesa di San Michele subirono la sorte di tante altre torri e costruzioni, demolite durante il XVII secolo. Del Castello ora sono visibili tracce perimetrali di mura a secco, il muraglione a sud con finestrelle e gradinate scavate nella roccia.
Vieni a vivere un’esperienza indimenticabile!
Oggi la Famiglia Marchionni ha deciso di dare nuova vita a questi spazi realizzando delle stanze per accogliere una clientela che vuole vivere un’ esperienza indimenticabile.